

A seguito di una serie di acquisizioni aziendali e di una rapida crescita dell'e-commerce, il brand sportswear Puma si è posto l'ambiziosa sfida di standardizzare i propri processi di planning, reporting e analytics per contribuire a mantenere il vantaggio competitivo sul mercato. Utilizzando Board, l'azienda ha implementato un progetto trasformativo che ha aumentato efficienza, collaborazione e accuratezza, dalla definizione degli obbiettivi alla loro realizzazione.
Per 70 anni Puma ha creato prodotti dedicati agli atleti più veloci al mondo. Il mondo di Puma comprende settori come il calcio, l’atletica, l’allenamento, il fitness, il basket, il golf, gli sport motoristici, e vanta collaborazioni con icone internazionali come Rihanna. Con sede centrale a Herzogenaurach in Germania, il Gruppo Puma continua a creare e distribuire calzature, abbigliamento e accessori nel settore del Fashion Sportswear, attraverso i marchi Puma, Cobra Golf e Dobotex – la divisione per biancheria e calzini, con sede nei Paesi Bassi. Diventare il brand più “veloce” al mondo non è solo un’affermazione dell’azienda, ma il driver di una cultura imprenditoriale che mira a superare sempre i propri limiti grazie a innovazione e originalità.
Soluzioni implementate: Strategic Planning, Merchandising Planning, Conceptual Assortment Planning (CAP), Line Planning e Product Forecasting, Range Planning & Forecasting, Sales Planning & Forecasting, Demand Netting.
Ambito di progetto: Global strategy, Global Region & Area Merchandising; Go-to-Market & Commercial Processes; Direct-to-Consumer (Retail & Online).
(This graphic was shared by PUMA during the BoardVille event on Monday 14th May 2018.)
I settori di business relativi al mondo dello sport sono estremamente dinamici. Grandi sfide si presentano nel mercato in cui Puma è attiva con successo da anni. I cambiamenti di moda e i trend stagionali devono essere anticipati e presi in considerazione fin dalle primissime fasi dei processi di pianificazione. L’obbiettivo consiste nel riuscire ad offrire i prodotti giusti, e il corretto quantitativo di stock per rispondere alle richieste in modo istantaneo. Ciò presuppone che il planning sia effettuato con la massima accuratezza, specialmente quando i prodotti devono viaggiare su grandi distanze per arrivare a destinazione.
Il Gruppo Puma da sempre si è impegnato a portare i prodotti migliori sul mercato e ad attirare l’attenzione internazionale grazie ad atleti iconici, detentori di record mondiali. Per continuare su questa strada, rimanendo tra i leader, Puma ha rilevato l’esigenza di portare cambiamenti fondamentali nei propri processi. Il numero crescente di acquisizioni societarie, inoltre, ha aumentato ulteriormente il bisogno di standardizzazione, perché ogni società entrava nel Gruppo con i propri processi di analisi e pianificazione.
Il CEO di Puma, assieme ai Senior Manager del Gruppo, ha quindi identificato varies sfide operative da affrontare; tra queste: la semplificazione e la razionalizzazione del processo di produzione: la standardizzazione dei processi di planning; l’ottimizzazione della strategia di distribuzione; l’avvio di investimenti in nuovi modelli di business. Superare queste sfide richiedeva la valutazione di nuove soluzioni tecnologiche a supporto di un approccio innovativo, basato su un “circolo virtuoso” tra persone, processi e sistemi, aumentando nel contempo la visibilità e l’integrazione, e riducendo la complessità. Stefano Damiani, Head of Program Portfolio Management & Commercial Process di Puma, ha spiegato:
"Ero direttamente coinvolto in queste trasformazioni, insieme al nostro management. La mia principale responsabilità è la gestione e l’ottimizzazione del Program Portfolio. Abbiamo deciso quali iniziative dovevano essere intraprese per ciascun anno e tra i miei compiti vi erano la supervisione del processo di budget e la definizione delle priorità. Sono inoltre responsabile delle soluzioni di business, determinando la effettiva applicazione dei progetti schedulati e creando i sistemi su cui si basa la loro messa in atto. Si può dire, quindi, che sono alla guida di tutte queste iniziative – specialmente lato front-end dell’organizzazione – e lavoro insieme con molti team che si occupano di qualsiasi aspetto di Sales e Marketing nel nostro canale direct-to-consumer."
Prima delle trasformazioni sopra indicate, Damiani e il team direzionale dovevano gestire con difficoltà una situazione di business estremamente complessa. In effetti, essendo un’azienda di respiro mondiale, con una storia molto importante, la presenza e la tradizione solide a livello locale nei diversi Paesi implicavano diverse, disomogenei modelli e processi di business. Questo tipo di struttura aveva dato luogo a un insieme frammentato di diversi sistemi ERP, fogli di calcolo, e altri strumenti separati tra loro, creando di conseguenza di allineare e consolidare le informazioni a livello di Sede Centrale:
"La mancanza di integrazione tra questi strumenti e applicazioni con il processo complessivo aveva portato una perdita di efficienza. Ciò significava non avere i dati in tempo reale, previsioni inaccurate e product range incoerenti a livello del singolo Paese",
ha affermato Kurt Walther, Global IT Director di PUMA, riflettendo sulla precedente situazione dell’azienda.
Poiché gli algoritmi per il planning operavano offline e non erano integrati né a livello dipartimentale, né a quello internazionale, l’intero sistema era rigido e non trasparente. Se a ciò aggiungiamo la velocità con cui il mercato si evolve, risulta chiaro perché Puma, ritrovandosi con carenze o eccessi di stock - e conseguente disallineamento tra domanda e offerta – ha deciso di dare una svolta all’organizzazione. Lo scopo era di ottenere un processo di planning pienamente integrato e la flessibilità che mancava all’azienda.
Uno dei requisiti principali che Puma aveva individuato per la propria trasformazione era infatti la standardizzazione completa dei processi di pianificazione, reportistica e analytics, così da permettere all’organizzazione di collaborare in modo efficace a livello mondiale e locale, dalla definizione degli obbiettivi alla loro realizzazione, e dalla strategia globale fino al dettaglio operativo.
L’integrazione era volta, dunque, a facilitare l’intero processo di planning: il risultato o output di ciascuna fase avrebbe dovuto agire da input per la fase successiva.
“C’erano troppe applicazioni e strumenti che non “dialogavano” tra loro, e moltissimi fogli di calcolo Excel, ciascuno con la propria logica che i nostri colleghi dovevano spiegare di volta in volta”. Ciascuno, infatti, lavorava sui propri dati e sui propri processi decisionali, senza uno scambio di informazioni aggiornate che fosse efficace e accurato.” ha affermato Damiani.
Al contrario, con la nuova soluzione che stava cercando, il Gruppo Puma voleva adottare un approccio alla pianificazione pienamente integrato. Dopo una approfondita ed estesa valutazione del mercato, Puma ha scelto Board, la piattaforma unificata per il decision-making. Il software dimostrava di basarsi su una tecnologia estremamente flessibile e avanzata, così come il partner di progetto – SDG Consulting AG – dimostrava grande competenza professionale. Già durante il proof of concept la soluzione Board si rivelò la più rapida per lo sviluppo delle applicazioni richieste, con un livello di dettaglio e di precisione impareggiabile.
“Abbiamo scelto Board perché, insieme alla sua flessibilità, ci consentisse un nuovo approccio ai processi aziendali. Fin dalle fasi di prototipazione abbiamo potuto creare delle applicazioni così da stabilire le soluzioni più adatte per la nostra azienda” ha affermato Damiani.
“Per noi questo percorso di cambiamento non era un semplice progetto. Lo abbiamo invece considerato un programma, una nuova strada verso un processo end-to-end di budgeting, planning e forecasting: un viaggio di trasformazione in cui Board ci ha aiutato in moltissimi fasi importanti” ha proseguito Damiani.
“Board ha permesso al nostro Gruppo di mettere in pratica l’approccio persone-processi-sistemi, creando e monitorando KPI e misurando tutti quegli aspetti dell’azienda di cui avevamo bisogno per lavorare meglio insieme, e garantire una strategia coerente attraverso tutta l’organizzazione. Se non avessimo scelto Board, avremmo dovuto optare per un ventaglio di applicazioni“best of breed” da diversi vendor, oppure per diverse tecnologie fornite dallo stesso vendor; ma in entrambi i casi non avremmo ottenuto l’integrazione concreta ed efficace che stavamo cercando.”
Come ha sottolineato Damiani, l’integrazione introdotta da Board non riguarda solo quella tra i processi di pianificazione. All’interno dello stesso ambiente all-in-one per la BI e l’Enterprise Performance Management, infatti, Board unifica perfettamente controllo e gestione dei dati, permettendo attività di reportistica, analisi e simulazione sui medesimi insiemi di dati e con il più alto livello di flessibilità.
Riguardo alla gestione e al controllo dei processi di pianificazione, si può controllare lo status del planning a livello centrale e in tempo reale: il software mostra chiaramente quali Paesi hanno già completato le fasi individuali di pianificazione e la situazione progressiva delle altre regioni. Questo aiuta il Gruppo Puma a gestire meglio le scadenze e aumentare la visibilità delle informazioni, garantendo quindi una maggiore stabilità all’intero processo di planning.
Più di 2500 collaboratori dai più svariati dipartimenti (ad esempio merchandise, supply chain e area acquisti) utilizzano la piattaforma Board per creare il piano di tutto il business wholesale e dei circa 100000 SKU gestiti ogni sei mesi.
L’implementazione delle soluzioni è stata effettuata secondo i principi metodologici del “agile project management” e, grazie anche all’approccio “programming-free” dello sviluppo su Board, già dalle primissime fasi del progetto i primi moduli applicativi sono stati messi in atto.
Il Gruppo Puma ha iniziato l’implementazione del processo di planning integrato partendo dalla fase di definizione degli obbiettivi, definendo quelli di alto livello, ossia in termini di pianificazione strategica per Region, Business Unit, e Division, considerando un periodo di tempo tra uno e tre anni. In questa fase sono coinvolti circa 30-50 utenti di Board in tutto il mondo, inclusi i Regional e Country Manager e i Senior Finance Executive:
“La pianificazione strategica è il punto di partenza da cui, sedendoci insieme al tavolo, determiniamo la direzione dell’azienda,” ha spiegato Damiani. “Analizziamo le vendite nette e stabiliamo come intendiamo ottenere profitto nei successivi tre anni.”
Dopodiché si passa al Merchandise Plan, che copre una o due stagioni ed è responsabilità di team dedicati. In base ai numeri che derivano dal piano strategico dell’anno di pertinenza, questi team si concentrano su una stagione specifica e considerano i prodotti di linea o non di linea, le fasce di età e la divisione per genere:
“In generale, possiamo dire che con il Merchandise Plan definiamo per ciascun prodotto quale sarà l’approccio da un punto di vista di market vision e di conseguenza cerchiamo di capire come realizzare tale vision” – ha affermato Damiani. “La nostra attenzione si rivolge particolarmente alla singola stagione, poiché nel nostro settore – fashion sportsware – abbiamo bisogno di stabilire precisi target stagionali in termini di vendite lorde e nette, numero di articoli, numero di stili che intendiamo proporre al mercato, il livello di efficienza che ci aspettiamo, e molti altri aspetti”
Il processo di merchandise planning è gestito da un team di 20 utenti, attraverso la piattaforma Board. Dopo questa fase, la definizione dei target continua con il Conceptual Assortment Planning (CAP) di cui sono responsabili 6 Business Unit di Puma ed include più di 50 utenti Board. Grazie a un Output Screen sviluppato all’interno dell’ambiente interattivo Board, queste Business Unit possono controllare le proprie attività e collaborare in perfetta continuità con la fase di merchandising, rimanendo consapevoli nel contempo dei target di business, che possono essere dettagliati per diverse categorie, fino al livello di linea di prodotto – ad esempio le scarpe da calcio per l’anno corrente. Mediante il CAP, l’azienda è in grado di pianificare una lista di prodotti per il periodo di vendita futuro, dando origine a un “basket” virtuale di item:
“Il risultato finale del CAP è la creazione del nostro “basket”, grazie a cui capiamo, ad esempio, che per le scarpe “sport style” avremo bisogno di realizzare 30 stili e rendere disponibili 100 diverse opzioni. Inoltre riusciamo a prevedere il margine che dobbiamo ottenere da uno specifico ricavo.” ha spiegato Damiani.
A questo punto iniziano le fasi della realizzazione (execution) e anche qui Board gioca un ruolo fondamentale: “Stavamo cercando un unico strumento, una soluzione, non solo per le fasi di definizione degli obbiettivi, ma anche per la loro realizzazione” ha ricordato Damiani.
Il primo livello della fase di execution è il Line Plan. Puma utilizza Board per confrontare l’effettiva realizzazione di ciascun articolo in produzione per andare a costituire il “basket” con quanto previsto dal CAP, ossia dagli obbiettivi definiti nella fase precedente. Il Line Plan copre l’intera collezione di prodotti che le Business Unit di Puma porteranno sul mercato. Dopo aver completato questo step, il seguente è ciò che Damiani ha definito “il più importante progetto realizzato in Board”: il Range Plan. Mettendo insieme la strategia di acquisto e i piani di budgeting, lo scopo del Range Plan è quello di determinare un equilibro tra le esigenze dei merchandiser e quelle dei buyer, ottenendo così la giusta varietà e scelta di prodotti da proporre ai clienti, così come la miglior definizione dei prezzi. In questo modo si possono anche gestire i team di lavoro valutandone l’efficacia in base alle serie (range) di prodotti ottenuti rispetto alla pianificazione e al budgeting di partenza.
“L’ampiezza della copertura del Range Plan che abbiamo creato sulla piattaforma Board è vitale per le nostre attività operative. Si tratta infatti di una soluzione presente a livello mondiale in ciascun Paese di tutti quelli in cui lavoriamo, con più di 600 utenti che accedono al software” – ha affermato Damiani. “Selezioniamo il prodotto che intendiamo inserire in una serie, definiamo il prezzo di vendita, il prezzo consigliato in negozio, la stima del volume di vendita, e grazie a questa procedura ci formiamo anche una prima idea del calcolo della marginalità. Sempre in relazione al Range Plan, effettuiamo anche la previsione per stagione.”
Il Range Planning include l’intero processo di merchandise e di pianificazione del prodotto. Nel Merchandise Plan di livello mondiale, il budget finanziario è allocato fino a vari livelli di dettaglio del complesso range di prodotto, con il supporto di algoritmi di pianificazione bottom-up e top-down. Board, inoltre, raccoglie i feedback qualitativi del mercato sottoforma di commenti scritti provenienti da tutto il mondo, dando luogo quindi a una valutazione strutturata. Successivamente il piano programmatico è trasferito al Conceptual Assortment Plan (CAP) e ha come destinatari i designer e i product manager, che allocano il budget su ogni singola linea di prodotto, sulla base dell’incidenza del valore del prezzo e dell’efficacia del rapporto articolo/stile.
A livello di Paese viene effettuato un Demand-Based Planning. I responsabili della pianificazione hanno tutte le informazioni di cui hanno bisogno in una forma sintetizzata: in qualsiasi momento possono verificare l’allineamento con gli obbiettivi generali che derivano “a monte” dal merchandise planning. I valori suggeriti per i nuovi item sono calcolati in base a cluster di articoli generati in precedenza; in questo modo si elimina la necessità di ricerche e mappature degli articoli di riferimento, attività che impiegherebbero molto tempo. Il Planner, infatti, dovrà solo classificare i cluster come A (migliore), B (lo stesso) o C (peggiore) per ottenere un valore suggerito che sia affidabile.
Gli utenti possono anche visualizzare nella propria valuta locale il calcolo dettagliato delle marginalità. Il prezzo di vendita consigliato (RRP – Recommended Retail Price) è confrontato con il prezzo di costo – calcolato secondo specifiche condizioni di importazione – così da determinare il margine per il singolo Paese. Questo consente al team di pianificazione di PUMA di avere un calcolo molto preciso che può utilizzare per identificare gli articoli ad alto margine per ciascun Paese e per l’approvvigionamento delle quantità pianificate. Poiché non molte informazioni sono disponibili nella prima fase del planning, quando la maggior parte dello staff vendite deve ancora visitare i clienti, si è scelto di incrementare l’accuratezza del planning grazie a regolari aggiornamenti fino al rolling forecast mensile, dove gli obbiettivi sono continuamente adattati secondo le richieste dei clienti. Board supporta questo processo calcolando i valori di previsione in base alle vendite stagione corrente e considerando il trend dei cluster di ordini dei periodi precedenti comparati.
Rimanere sempre aggiornati in tempo utile sulle informazioni che derivano dai processi di demand forecast è fondamentale per i team responsabili della pianificazione degli approvvigionamenti. E ancora più importante è che queste informazioni siano utilizzate per stimare le risorse di produzione e i materiali necessari, che devono essere impegnati con largo anticipo presso gli specifici fornitori. Il continuo aggiornamento dei forecast, inoltre, consente all’azienda di adattarsi in modo automatico a qualsiasi cambiamento potenziale della situazione della domanda di mercato. Nel corso del tempo i requisiti di approvvigionamento e fornitura diventano sempre più definiti così da consentire di avere ordini più esatti. Per arrivare a questo risultato, Puma ha analizzato le quantità che fino ad allora erano state pianificate senza indicare alcuna specifica delle dimensioni e caratteristiche; tale operazione si è basata sui modelli di cluster di specifiche dimensioni calcolate all’interno della soluzione di pianificazione integrata.
Puma implementerà su Board anche un processo dedicato al Sales Planning e Forecasting, progettato per introdurre un livello di complessità aggiuntivo all’attività già esistente: il cliente. Sebbene l’80% circa del canale di vendita di Puma sia costituito dal commercio all’ingrosso su larga scala, il Gruppo intende porre maggior attenzione al canale retail, e il piano vendite è appunto l’ambito in cui i responsabili commerciali possono focalizzare le proprie attività a livello di cliente.
Nella fase finale del processo decisionale, le richieste che derivano sia dal Range Plan che dal Sales Plan sono combinate insieme. Board consente a Puma di controllare metriche significative, quali i livelli di scorte, gli ordini di acquisto, e gli item già collocati, facendo confluire in modo automatico gli output delle fasi precedenti in un output finale, che fungerà da proposta per il sistema ERP (SAP):
“Abbiamo sviluppato su Board quella che possiamo chiamare applicazione di Demand Netting: ci supporta a livello globale, dalla strategia fino alle operations” ha sottolineato Damiani.
Considerando dati sempre aggiornati, come le disponibilità degli stock, gli ordini a fornitore o gli ordini di vendita in sospeso, la piattaforma Board determina la domanda netta risultante sulla base dei valori lordi pianificati. Grazie a complessi algoritmi di calcolo, questo risultato è distribuito su date di ordini definite o “order place dates” (OPD). Si tratta, quindi, di mantenere l’immissione dell’ordine a seconda del periodo di tempo disponibile, minimizzando gli eccessi o i surplus di stock e utilizzando le risorse di produzione nel modo più efficiente possibile. A conclusione di questa fase Puma ottiene dunque le proposte d’ordine che sono inviate separatamente in base alle categorie rispettive - “a rischio” (nessun ordine cliente esistente) e “senza rischio” (ordini clienti esistenti) – verso i sistemi interessati così da poter creare gli ordini al fornitore.
“Grazie alle indicazioni tempestive dei nostri forecast integrati, adesso possiamo rispondere velocemente ai cambiamenti del mercato, ridurre i ritardi di produzione e di consegna, e i residui di stock. Tra i risultati abbiamo ottenuto un alto livello di disponibilità di articoli, mantenendo nel contempo bassi quantitativi a stock. I nostri clienti sono molto soddisfatti dei nostri tempi di consegna e le vendite sono in crescita. Centralizzando i processi di acquisto, abbiamo ridotto i nostri prezzi di acquisto e minimizzato i costi di capitale impegnato; in questo modo abbiamo anche contribuito direttamente ad aumentare la redditività dell’azienda ”
ha affermato Kurt Walther.
Board ha risposto alle esigenze di Puma dell’intero processo di planning, analytics e reporting. La trasformazione messa in atto include la gestione e il controllo dei dati, la modernizzazione dei processi di planning, dalla definizione degli obbiettivi globali, fino alle attività operative specifiche, considerando anche il livello di dettaglio più particolare. Osservando il calendario della pianificazione centrale in qualsiasi momento del giorno o della notte, l’utente può monitorare la fase della pianificazione in corso e quali sono le scadenze dell’obbiettivo successivo. È stato implementato anche un invio automatico di email che ricorda agli interessati di completare le attività assegnate entro i tempi definiti. Le aree individuali di pianificazione sono rese pubbliche o bloccate a seconda del calendario di planning. Le funzionalità di workflow di Board hanno aumentato l’affidabilità dei processi e garantiscono che le attività individuali siano completate in tempo:
“Board ha portato nel Gruppo Puma un approccio olistico alla pianificazione integrata. Supponiamo – ad esempio – che il team di una linea specifica stia definendo quali scarpe e t-shirt saranno inserite nella nostra collezione stagionale” – ha affermato Damiani. “Da questa fase otteniamo la prima informazione previsionale che consente ai nostri colleghi dell’area acquisti di cominciare ad esaminare gli aspetti chiave riguardanti la pianificazione delle capacità di allocazione e quali fornitori sono i più appropriati – per esempio – per i materiali sintetici o per i materiali in cotone. Da qui, poi, procediamo verso il Range Plan per creare il forecast basato sulle prospettive della soluzione di merchandising. Così possiamo avere un’idea accurata del volume atteso per la successiva collezione, e ciò è estremamente significativo per il nostro team di approvvigionamento perché questo tipo di insight gli permette di prenotare i materiali e iniziare in modo puntuale i processi di loro competenza”
Centralizzando i dati su un singolo database, le informazioni più significative sono disponibili in real-time fin dalle primissime fasi della pianificazione, ottimizzando di conseguenza il product range e – con esso – il volume di approvvigionamento di ciascun articolo. Grazie alla stretta integrazione tra Board e i sistemi legacy pre-esistenti, i valori del planning sono memorizzati automaticamente, riducendo il numero di passaggi e di errori.
"Adesso abbiamo un unico sistema da gestire…ed è estremamente facile da manutenere grazie all’efficienza della soluzione Board. Attraverso cinque continenti, le sedi di Puma sono collegate da un singolo server in Herzogenaurach – Germania -, su un sistema che è stabile e molto potente. Immagazzinando i dati in un solo database centrale, riusciamo ad avere dati coerenti e allineati, rendendo così il nostro lavoro amministrativo più facile e offrendo agli utenti possibilità che finora non erano state tecnicamente realizzabili",
ha spiegato Kurt Walther, IT Manager di Puma.
Insieme all’integrazione di planning e analisi, il Gruppo Puma utilizza Board per i processi di budgeting nell’area marketing e per creare il piano delle relative campagne.
Pur essendo tradizionalmente focalizzata sul commercio all’ingrosso, le attività di e-Commerce di Puma stanno crescendo rapidamente a seguito di un importante investimento in questo settore. Il management intende espandere il modello operativo di successo che hanno implementato su Board sia per i negozi del Gruppo, sia per il business online. Per continuare a essere rilevanti nel mercato mondiale, sia online che offline, il Gruppo Puma sta traendo il massimo dalle opportunità dei social media, che generano enormi quantità di dati: “Una delle nostre brand ambassador più famose ha pubblicato una foto dove indossa le nostre scarpe e milioni di persone l’hanno vista e hanno voluto lo stesso prodotto!” – ha ricordato Damiani.
Questo è un approccio completamente differente da quello tradizionale e Puma è consapevole della necessità di reagire in modo rapido alla domanda di mercato. Le funzionalità di analitica avanzata e predittiva di Board permettono di rispondere a queste esigenze, potenziando l’azienda con la capacità di simulare dei cambiamenti nella offerta o nella domanda, rimanendo all’interno della stessa piattaforma utilizzata per una pianificazione di livello enterprise integrata con la BI. Il Gruppo Puma sta inoltre valutando l’utilizzo di Board per la pianificazione finanziaria, andando a completare così la propria trasformazione strategica e operativa sulla base di un approccio unificato.
“Fino ad oggi non riuscivamo a rispondere abbastanza velocemente ai trend e ai cambiamenti nelle domande di mercato. La mancanza di integrazione tra i nostri sistemi stava portando a una crescente perdita di efficienza lungo l’intera supply chain. Grazie a Board abbiamo aumentato in modo significativo l’accuratezza e la velocità dei nostri forecast e adesso siamo in grado di bilanciare continuamente domanda e offerta” – ha sottolineato Joachim Schück, Director Supply Chain EEA di Puma. “La combinazione degli strumenti che utilizzavamo prima non ci ha mai fornito il livello di dettaglio che oggi riusciamo ad ottenere nei nostri processi di pianificazione. La nostra soluzione di Integrated Planning creata sulla piattaforma Board ci ha dato un evidente vantaggio competitivo,"
ha concluso il Director Supply Chain EEA di Puma.